Europee 2009: per una politica pulita

Basta truffe!

INTENZIONI DI VOTO NUMERO 1

 

Al  referendum del 21 giugno voterò due no e un si : no ai primi due quesiti , si all’ultimo.

 

Prima di argomentare le ragioni del mio voto, mi preme sottolineare un concetto su tutti: IO VOTERO’!

 

Le campagne di invito all’astensione proprio non le capisco: è un tema ricorrente , soprattutto in Italia, quello che denuncia quanto la politica sia lontana dai cittadini, quanto la casta degli onorevoli sia totalmente autoreferenziale, quanto il popolo sia impotente di fronte alle scelte che lo riguardano.

L’astensione è quanto di peggio si possa sostenere: alcuni la interpretano come un modo per esprimere dissenso al pari (o in maniera superiore, ho sentito dire) di un “no” scritto sulla scheda referendaria . Tutte queste dietrologie nei confronti del significato da attribuire ad un potenziale astensionismo di massa non le vedo:  colgo invece  un venir meno al proprio dovere di cittadino, lasciando campo  libero a quella casta tanto criticata a parole, ma alla quale poi, nei fatti, si demandano le decisioni anche nei rari casi in cui è il popolo a poter scegliere per sé.

 

I mie due no sono frutto di una scelta che è stata a lungo ponderata, e  nonostante questo i dubbi permangono: io voto no perché ho paura di Berlusconi.

Premetto che il mio punto di vista ha un vizio di fondo, e  ne sono consapevole: una legge elettorale non dovrebbe essere influenzata dalle contingenze politiche del momento, bensì deve guardare al futuro e ad una sua validità universale. Purtroppo, in questo momento storico così particolare per il nostro paese, non riesco ad avere la tranquillità e la freddezza che mi permettano di ragionare  a lungo termine  come una legge elettorale meriterebbe.

Come tutti sappiamo, una vittoria del si ai primi due quesiti , farebbe passare il premio di maggioranza dalle coalizione al singolo partito che prende più voti. Ma attualmente in Italia il maggiore partito NON è un partito nel senso comune del termine: è un regno, un sultanato, dove non c’è  dialettica, dove  tutti i suoi componenti, scelti non per capacità ma per devozione o altro, si prodigano a leccare i piedi al grande capo nel modo più convincente possibile.

Applicare quindi un principio democratico, ad una situazione contingente molto poco democratica, sarebbe deleterio. Dal momento che in Italia non vedevo una tale concentrazione di potere nelle mani di una sola persona dai tempo di Mussolini, ritengo che una legge elettorale così come la si vorrebbe con il referendum, implicherebbe una consegna incondizionata e pericolosa del paese nelle mani di Berlusconi.

E non vedo neanche, come sento da più parti, una vittoria del si come prospettiva di una riforma elettorale futura più ampia:è possibile che accada, certo, ma se poi non fosse così?

 

Ultimo quesito: il si è d’obbligo. E’ un piccolo passo  per porre un freno al malcostume italiano: l’ho definito piccolo, perché le liste “bloccate, che non permettono al cittadino di scegliere il politico da votare, rimangono.

 

Politica Pulita 1

(domani pubblicheremo l’intenzione di voto di “numero 2”)

19 giugno 2009 - Posted by | Referendum | , , , , , , , , , , , , ,

5 commenti »

  1. Sono d’accordo con il SI’ al terzo quesito, sui primi due sono evidentemente per il NO, non (solo) perché Berlusconi consoliderebbe il suo potere (sultanato), ma perché NON CREDO nel bipolarismo e penso che ogni semplificazione dello scenario politico (intendo partitico) italiano sia un passo in più verso l’alternanza al governo di due partiti talmente simili tra loro che io non riesco a vedere differenze significative, se non le caratteristiche personali dei leader degli schieramenti (che in questo caso sono abissali). In linea di principio non sopporto il boicottaggio del voto. Se non si è d’accordo con questo referendum si possono votare 3 NO (o 2 NO e un SI’), ma la scelta, per quanto mi riguarda, è di chi sceglie, non di chi resta a casa. Certo, la tentazione di togliersi il problema facendo fallire il referendum (che oltretutto fallirà comunque)…

    Commento di Mario | 22 giugno 2009 | Rispondi

  2. Non ho capito di chi sono le intenzioni personali di voto scritte (suggerite?) nel post… vi firmate numero1 e numero2? Non è una semplice curiosità: per il modo in cui è impostato questo blog credo che un’indicazione di voto, sebbene motivata in modo approfondito, dovrebbe essere quantomeno firmata in modo evidente. Perchè di questo blog apprezzo soprattutto l’imparzialità nell’informazione e nella denuncia dei mali della politica.
    Cmq sono d’accordo con la vostra (esattamente di chi non l’ho capito) linea di pensiero su una politica che deve tornare pienamente nella legalità per essere credibile. E’ un’ impresa quasi impossibile e oggi, col mancato raggiungimento del quorum, ne abbiamo avuto la prova. I veri problemi sono l’ignoranza e la mancanza di senso civico. E’ proprio vero che ogni popolo ha i politici che si merita…

    Commento di Giorgio | 22 giugno 2009 | Rispondi

    • Siamo in 3, ci firmiamo politica pulita 1, politica pulita 2 e politica pulita 3.
      Non penso sia così importante sapere i nostri nomi e cognomi, l’importante è essere chiari quando dichiariamo gli obiettivi che abbiamo. Su quelli ti assicuro che non ci “nascondiamo”.
      Avevamo opinioni diverse su cosa votare, abbiamo pensato di renderlo pubblico.
      Purtroppo “numero 3” non ha fatto in tempo a esprimersi per problemi tecnici col pc.

      Grazie per il commento, giorgio. Hai centrato il punto.

      Commento di politicapulita | 22 giugno 2009 | Rispondi

    • ti do un indizio: Politicapulita 1 lo conosci da molto tempo. 😉

      Commento di politicapulita | 23 giugno 2009 | Rispondi

  3. …in che senso? (detto alla verdone)
    Mandami una mail, non mi tenere sulle spine…un’ idea veramente ce l’ho…

    Commento di giorgio | 23 giugno 2009 | Rispondi


Lascia un commento